Il vicepresidente di Thales Alenia Space, Walter Cugno, ha recentemente ricordato le epiche esplorazioni spaziali italiane degli anni Sessanta e Settanta. Durante una conferenza, Cugno ha parlato del viaggio delle sonde Voyager come un vero miracolo e un’incantevole esplorazione di campi inesplorati nello spazio.
Cugno ha inoltre rimarcato l’epoca magnifica delle grandi sfide spaziali, quando l’Italia era considerata la terza potenza mondiale nel settore aerospaziale. Ha sottolineato che nonostante quasi 47 anni di attività, il Voyager 1 è ancora in funzione grazie alla gestione impeccabile dei sistemi e all’entusiasmo instancabile della missione.
Inoltre, la sonda Bepi Colombo dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) arriverà nei dintorni di Mercurio dopo ben 7 anni di viaggio, dimostrando la resistenza oltre le aspettative delle missioni spaziali. La comunicazione con tecnologie datate quasi mezzo secolo è resa possibile grazie alla conoscenza dei codici e delle metodologie utilizzate.
La capacità di ricevere e trasmettere informazioni a distanze così incredibilmente grandi ha stupito anche gli esperti del settore, dimostrando il grande salto tra la teoria e la pratica nelle esplorazioni spaziali. Il Programma Seti continua a catturare segnali radio provenienti dall’universo, ma la missione Voyager rappresenta ancora un campo totalmente inesplorato, con l’invio di istruzioni precise a ben 24 miliardi di chilometri di distanza.
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