Il PIL mondiale dovrebbe registrare un calo dal 3,3% nel 2022 al 3,0% nel 2023 e al 2,7% nel 2024, secondo le nuove stime dell’Ocse. L’Eurozona vedrà un calo del PIL dal 3,4% nel 2022 all’0,6% nel 2023 e all’1,1% nel 2024.
L’Italia, in particolare, è prevista un tasso di crescita del PIL dello 0,8% sia nel 2023 che nel 2024, dopo il 3,8% registrato nel 2022. Ciò indica una crescente incertezza nell’economia italiana.
Nel frattempo, l’inflazione del G20 dovrebbe ridursi dal 7,8% nel 2022 al 6% nel 2023 e al 4,8% nel 2024. Anche l’Eurozona sperimenta una diminuzione dell’inflazione complessiva dal 8,4% nel 2022 al 5,5% nel 2023 e al 3% nel 2024. In Italia, l’inflazione dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 6,1% nel 2023 e al 2,5% nel 2024.
Nonostante queste prospettive, l’Ocse sottolinea che ci sono importanti rischi economici, come un’eventuale debolezza dell’economia cinese rispetto alle aspettative. Questo potrebbe influire negativamente sulle prospettive economiche globali.
L’Ocse raccomanda all’Italia di attuare riforme strutturali per affrontare la crescita debole, come il potenziamento della concorrenza e dell’innovazione. Secondo la capo economista dell’Ocse, Clare Lombardelli, le riforme strutturali sono essenziali per garantire una solida ripresa economica in Italia.
In conclusione, l’Ocse presenta nuove stime sul PIL mondiale e sottolinea i rischi economici significativi che sono presenti nelle prospettive economiche. Per l’Italia, la previsione è di una crescita economica modesta e l’importanza delle riforme strutturali è sottolineata come soluzione per affrontare la crescita debole.
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