Un laureato in medicina e chirurgia si è dedicato alla divulgazione scientifica per sensibilizzare sull’importanza della conoscenza nella salute. In Italia, più di un milione di persone soffrono di decadimento cognitivo, di cui circa 600.000 casi sono di malattia di Alzheimer. Uno studio pubblicato su Acta Neuropathologica ha identificato un gene in grado di ridurre il rischio di sviluppare Alzheimer del 70%. Questo gene codifica la fibronectina, che è coinvolta nella formazione della barriera emato-encefalica, proteggendo il cervello dalla beta-amiloide.
Nonostante la promettente scoperta, sono necessari ulteriori studi per poterla utilizzare in terapie pratiche. Si stima che la genetica giochi un ruolo nel 10% dei casi di Alzheimer, con forme in giovane età che richiedono un approccio diverso. La malattia di Alzheimer può iniziare anni prima dei sintomi, complicando la diagnosi e il trattamento.
Ci sono 12 fattori di rischio, tra cui l’obesità, il fumo e la depressione, che possono aumentare il rischio di Alzheimer del 40%. L’isolamento sociale, la perdita dell’udito e l’inquinamento ambientale sono anche fattori da considerare nella prevenzione della demenza. Queste scoperte sono cruciali per la lotta contro l’Alzheimer e per migliorare la salute cognitiva della popolazione italiana.
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